La storie della stesura meriterebbe di per se un libro.


"Va bene Dolce", scrive Irène nei suoi appunti, "per il secondo movimento, piano, pianissimo: l'occupazione tedesca, la vita quotidiana, la Storia e le storie."
Tutto ciò veniva scritto mentre la Storia accadeva e stupiscono il distacco e la grande capacità di analisi dell'autrice.
Questa sinfonia, da cui il titolo Suite, ispirata ai movimenti della musica classica, si apre descrivendo la repentina avanzata ei Tedeschi in Francia che entrarono a Parigi il 14 giugno 1940.
Vasta e variegata è l'umanità che si ritrova a fuggire e per meglio descrive questa moltitudine, la Nèmirovsky si affida al contrasto, al confronto tra le varie classi sociali e le loro ppreoccupazioni, spiegandoci la miseria con la ricchezza e vice versa.
Come spiega nei suoi appunti:
"Da qualche anno tutto quello che si fa in Francia nell'ambito di una certa classe sociale
ha un solo movente: la paura. E' stata la paura a provocare la guerra, la sconfitta e la
pace attuale. [...] Vi è un abisso tra la casta dei nostri dirigenti attuali e il resto della
nazione. Gli altri Francesi, avendo ben poco da perdere, hanno meno paura. Quando
la vigliaccheria non soffoca più negli animi i buoni sentimenti, questi possono fiorire."
La seconda parte del romanzo, intitolata Dolce, è diversa: lasciamo il fiume di fuggiaschi e ci fermiamo in un piccolo paese dove molte famiglie sono costrette a dare alloggio agli ufficiali tedeschi, mentre padri, mariti e figli sono morti in guerra o prigionieri del nemico.
Non è più un coro di voci ma è la storia di Lucile a portare avanti il racconto, "è un po' come la musica in cui si sente a volte tutta l'orchestra, a volte il violino solo." Il ritmo si placa e la vita, per quanto possibile, va avanti.
La Nèmirovsky stupisce nel rendere comprensibile il rapporto coi soldati tedeschi, a loro volta solo persone e vittime della guerra. Sarebbe stato più semplice, ma meno realistico, attribuirgli il ruolo dei cattivi.
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Un'immagine tratta dal film ispirato al romanzo Suite francese |
Un romanzo universale, scritto con uno stile elegante, privo di fronzoli ma riccamente espressivo, quasi pittorico o fotografico.
Una fotografia estremamente nitida di un periodo storico drammatico, un ritratto in bianco e nero di grande impatto emotivo e valore artistico.
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