lunedì 22 agosto 2016

i libri, il passaparola, il blog

"Uno scrittore, mi pare Le Clézio, osservava che il successo di un libro dipende dai suoi primi cento lettori e da quello che essi ne dicono agli altri", così scrive Annie François nel suo libro La lettrice, biografia di una passione. E come darle torto?
Personalmente non c'è nulla che spenga il mio interesse per un libro più di una massiccia campagna pubblicitaria! Resto invece sempre affascinata da un giudizio dato da un altro lettore innamorato di questo o quel titolo, autori che conosco oppure no, poco importa.

Ci sono libri che sono diventati grandi successi grazie al passaparola, come Se ti abbraccio non avere paura (di Fulvio Ervas, Marcos y Marcos) storia di un viaggio di un padre e del figlio autistico; Niente è come te di Sara Rattaro (Garzanti), storia di un'adolescente che ha già capito che spesso è la vita a decidere al tuo posto; Stoner di John Williams (Fazi Editore) pubblicato la prima volta nel 1965 ma arrivato al meritato successo solo pochi anni fa.



E poi naturalmente c'è lui, il più grande successo degli ultimi 20 anni: Harry Potter.
Rifiutato da tre editori, Harry Potter e la pietra filosofale venne pubblicato la prima volta da una piccola casa editrice, la Bloomsbury Publishing. L'opera prima di una scrittrice sconosciuta, pubblicata da un editore indipendente, destinata a un pubblico di bambini, avrebbe dovuto avere vita breve.  Invece, eccoci qua, 20 anni dopo: 7 libri (l'ottavo in arrivo), 450 milioni di copie vendute, 8 films e un universo letterario che è conosciuto anche da chi, i libri, non li ha mai letti.

Il successo di Harry Potter risvegliò l'interesse degli editori per il genere e arrivarono in libreria anche titoli come La bussola d'oro, Cronache del mondo emerso, Le cronache di Narnia.

Oggi il passaparola ha trovato il suo spaio su internet grazie a blog, pagine e gruppi di facebook, social network dedicati ai libri, ma la sostanza resta la stessa: condividere una passione, comunicare il nostro entusiasmo per una storia e, chissà, creare, a nostra insaputa,  un nuovo caso letterario.



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