È da poco tornato in libreria Curarsi con i libri. Rimedi
letterari per ogni malanno. Nuova edizione accresciuta (Ella Berthoud, Susan
Elderkin), e quale occasione è migliore di questa per una seconda puntata sui
libri che parlano di libri?

Un piccolo assaggio per voi:
“DISTURBO: incapacità a concentrarsi. CURA:
disconettersi
Quando abbiamo tanti modi per imbrogliare il
cervello, dai costanti stimoli visivi di internet all'assalto sonoro dei
podcast, la tentazione tattile di un tablet, la dipendenza da social network -
tutte cose che offrono gustosi bocconcini da inghiottire e da assaporare -
concentrarsi su un libro vuol dire non essere al passo con i tempi. La cosa
peggiore è che molti di noi sembrano incapaci, ormai, di concentrarsi su una
cosa qualsiasi per un certo periodo di tempo. Siamo così abituati a saltare da
un fiore dai colori vivaci a un altro, a passare oltre al minimo accenno di
noia o di affaticamento mentale, che mettersi seduti con un libro in mano è
scomodo e difficile.
Non permettete che il vostro cervello si nutra di frammenti. Scegliete un pomeriggio alla settimana per disconettervi. Andate da qualche altra parte con un bel libro. Non importa dove, purché vi garantisca qualche ora per pensare senza essere interrotti. Lentamente, il vostro cervello tornerà ad apprezzare gli stimoli dal respiro più ampio, e voi ritroverete calma e continuità.”
Non permettete che il vostro cervello si nutra di frammenti. Scegliete un pomeriggio alla settimana per disconettervi. Andate da qualche altra parte con un bel libro. Non importa dove, purché vi garantisca qualche ora per pensare senza essere interrotti. Lentamente, il vostro cervello tornerà ad apprezzare gli stimoli dal respiro più ampio, e voi ritroverete calma e continuità.”

Si parte
dalla Bibbia, con il libro di Giobbe e le Ecclesiaste, e si attraversano i
secoli con Shakespeare e Montaigne, Nietzsche e Proust. Un testo non semplice,
non lo nego, ma una guida strepitosa per chi vuole intraprendere questa sfida o
chi desidera mettere un po’ in ordine tra le proprie conoscenze letterarie.

“L’attrattiva della letteratura, riflettè,
consisteva nella sua indifferenza, nella sua totale mancanza di deferenza. I
libri se ne infischiavano di chi li leggeva; se nessuno li apriva, loro stavano
bene lo stesso. [...] I libri non sono per nulla ossequiosi.”
Potete trovare libri che parlano di libri a questo link
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