È cosa universalmente nota e riconosciuta che i libri che
parlano di libri non sono molto belli. Saranno le trame scarse o i personaggi
piatti ma l’unico aspetto che sembra salvarsi sono tutti quei titoli che vengono
snocciolati e che ci suonano, a seconda che siano già stati letti o meno, come
vecchi amici o future speranze.
Esistono però anche delle eccezioni alla regola ed è di
questi libri che vogliamo parlare.
E se vi piacciono i consigli letterari non perdetevi I 100 libri che rendono puù ricca la nostra
vita di Piero Dorfles. Un
viaggio lungo i più grandi capolavori della letteratura di ogni tempo,
illustrato dalla voce leggera e puntuale di Dorfles, capace di contagiare
chiunque col suo amore per la lettura. Così passiamo da Shakespeare a Balzac,
da Melville a Nobokov, “con la
consapevolezza costante che più libri si hanno in comune, più grande è il
sistema di riferimenti, di esperienza e di sapere condiviso che ci permette di
vivere in armonia con gli altri.” (dal risvolto di copertina, n.d.r.)
Altro autore che ama citare le sue passioni è l’inglese Nick Hornby. Il suo Una vita da lettore altro non è che una
raccolta delle sue recensioni, pubblicate
tra settembre 2003 e giugno 2006 sulla rivista statunitense The Believer. Un punto di riferimento per
i lettori pronti a sperimentare generi diversi.
Ma i libri parlano di libri anche attraverso storie che li
coinvolgono. Come dimenticare l’arcinoto L’ombra
del vento? Pubblicato nel 2004 dall’autore
spagnolo Carlos Ruiz Zafon, L’ombra del vento è il primo capitolo di
una tetralogia il cui ultimo capitolo uscirà a fine novembre. L’atmosfera
romantica e misteriosa della storia vi terrà incollati fino all’ultima pagina,
curiosi di conoscere la sorte di Daniel e del libro maledetto...
I custodi del libro
di Geraldine Brooks invece
ricostruisce la storia della Haggadah di Sarajevo, un testo sacro ebraico prodotto in Spagna in epoca medievale
e di grandisimo valore artistico oltre che mistico. Sopravvissuto all’Inquisizione e alle
innumerevoli vicessitudini affrontate dal popolo ebraico, il manoscritto
diventa simbolo di vita e speranza, di un fututo migliore di rispetto tra i
popoli.
Ogni scrittore sogna di avere successo e di avere frotte di
lettori adoranti, ma ammettiamolo, a volte noi lettori possiamo perdere la
ragione... ne sa qualcosa Paul Sheldon, professione scrittore e protagonista di
Misery, scritto da Stephen King. Coinvolto in un incidente
stradale viene soccorso dalla sua fan numero 1, Annie Wilkes, un'ex infermiera
professionista che lo porta a casa propria per curarlo di persona.
Purtroppo però Annie non apprezza il
finale del libro che Paul sta scrivendo e la situazione diventerà presto tragica.
Per fortuna non siamo tutti così! ;-) Anzi, sono convinta che la maggior parte dei lettori preferisca immedesimarsi nel piccolo Bastian, protagonista de La storia infinita di Michael Ende, che si perde letteralmente nelle avventure del coraggioso Atreyu alle prese col Nulla che vuole distruggere il regno di Fantasia. Ammettelo, ve lo fareste anche voi un giro sul Fortunadrago! :-)
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