martedì 7 novembre 2017

La saga dei Cazalet di Elizabeth Jane Howard


E’ un po’ difficile scrivere di questa saga familiare, ambientata a cavallo della seconda guerra mondiale in Inghilterra, senza cadere in spoiler  e senza lasciarsi prendere troppo dall’affetto che provo per questo romanzo.

Questo perché la famiglia dei Cazalet si insinua poco alla volta nella vita del lettore tenendolo incollato fino all’ultima pagina (e anche oltre)  rendendolo di fatto “Cazalet dipendente” e portandolo, alla fine, a considerarsi quasi un membro della famiglia o un amico di vecchia data.
Se, letto questo, state pensando ad una “partenza col botto”, vi sbagliate però, e di grosso.

(foto Laura Bozza)
Il primo volume (“Gli anni della leggerezza”) si protrae a lungo nella descrizione di situazioni apparentemente comuni, di dialoghi più o meno ordinari tra marito e moglie, di giochi all’aperto, riflessioni tra bambini, giornate in spiaggia, trasferimenti in auto (con tanto di autista, of course!)  e pranzi in famiglia. Noioso? Niente affatto.
Al di là delle apparenza, infatti, ogni personaggio cela segreti inconfessabili, tradimenti, aspirazioni mai svelate, speranze,  a volte illusioni, che qui vengono descritte magistralmente; la famiglia dei Cazalet è una vera e propria “acqua cheta” insomma. Il lettore conosce tutti i retroscena e sa che dietro l’aplomb inglese dei personaggi, riuniti per una merenda od una partita di tennis, o seduti tutti composti a tavola, si nasconde ben altro.


La Howard riesce benissimo nel difficile intento di incuriosire il lettore descrivendo semplicemente come scorre la vita all’interno di questa grande famiglia e facendoci affezionare fin da subito ad alcuni  personaggi ( e meno ad altri -ho odiato la vuota Diana, amante di Edward, ed ho provato ripugnanza per lui, soprattutto in un punto preciso del libro). La Howard descrive così bene gli stati d’animo, i pensieri, le paure che mi viene da pensare  che  l’autrice  abbia vissuto in prima persona gran parte di quelle emozioni e le abbia trasformate  in carta scritta (ndr: pare effettivamente che ci siano parecchie affinità tra alcuni aspetti della vita della scrittrice, figlia di un ricco mercante di legname e di una ballerina del balletto russo, e il personaggio di Louise).

Elizabeth Jane Howard
Ma veniamo alla trama (prometto, senza spoiler). All’inizio del romanzo troviamo i capostipiti della famiglia Cazalet, commercianti benestanti di legnami, affettuosamente detti il “Generale” (William) e la “Duchessa” (Kitty),  i loro quattro figli (Edward, Hugh, Rupert e Rachel) le nuore e i nipotini,  che d’estate si ritrovano a Home Place, enorme residenza lontana dalla città, per trascorrervi le vacanze.


 Me la immagino chiaramente, Home Place, i fiori curati minuziosamente dalla Duchessa, la grande casa immersa nel freddo clima inglese, la scuderia, i prati verdi, mi immagino le stanze e il vociare dei bambini al loro interno, i tendaggi,  la tavola imbandita, il personale di servizio che ruota intorno ai protagonisti (tra tutti la cuoca Miss Cripps, l’autista Mr. Tonbridge e l’istitutrice Miss Milliment) .

Mi son fatta anche un’idea personale dei personaggi, che dentro di me ho associato fin da subito ad un’immagine fisica ben precisa, che peraltro non sempre corrisponde all’effettiva descrizione fattane dall’autrice (noi lettori sappiamo bene che questo fa parte della “magia” e che è uno dei “problemi” maggiori quando poi si va a vedere la rappresentazione cinematografica del romanzo).

I Cazalet nella serie tv Bbc (2001), diretta da Suri Krishnamma
Edward, affascinante, è sposato con Villy, ma le è infedele; è amante della buona cucina e delle belle cose; Villy dal canto suo tende ad autocompatirsi troppo, è perennemente insoddisfatta di come procede la sua vita per aver abbandonato la carriera di ballerina di danza classica sacrificandola al  matrimonio; Rachel è la sorella non sposata, senza figli, pensa poco a sé stessa e troppo ai suoi genitori ed agli altri in generale, nasconde un (dolce) segreto; Hugh è un uomo buono, la prima guerra mondiale lo ha lasciato con un moncherino al posto di  una mano e fastidiosissimi mal di testa ricorrenti; lui e la moglie Sybil sarebbero una coppia perfetta, se solo sapessero, e si dicessero, cosa  desiderano veramente l’uno dall’altro…… Rupert, artista della famiglia, rimasto vedovo, si è sposato in seconde nozze con la bella  e giovane Zoe, che all’inizio del romanzo appare come una ragazza frivola e capricciosa e fa fatica a far da matrigna ai due piccoli figli di lui, Clary e Neville, che da parte loro non le rendono certo le cose facili. Intorno a loro, gli altri bambini della famiglia, descritti nelle loro fantastiche espressioni, nei loro strampalati discorsi,  giochi e i litigi,  in un quadro di stupore e simpatica tenerezza (i discorsi di Neville e Lydia sono particolarmente spassosi).


La Howard dedica molta attenzione ai personaggi femminili, nel loro essere “donne”, alla Duchessa ed alle nuore (nel primo volume) e poi, a seguire nei volumi successivi, a Polly, Clary e Louise (figlie rispettivamente di Hugh, Rupert e Edward). Queste ultime  tre sono a mio parere il vero motore del romanzo, diventeranno adulte passando attraverso un’infanzia e un’adolescenza non sempre semplice, tra affetti, amicizie, carriere più o meno riuscite, lutti, amori non ricambiati, scivoloni e  matrimoni difficili.

Se, come detto, il primo volume è in sostanza, introduttivo del quadro familiare dei Cazalet, gli altri vi terranno inchiodati dall’inizio alla fine con avvenimenti mai scontati né banali, che si susseguiranno in misura incalzante dal secondo al quinto volume.  La seconda  guerra mondiale verrà descritta quasi esclusivamente dal punto di vista di chi “sta a casa”, a vedersela tra razionamenti, coupon per vestiti, cibi preparati con quel (poco) che si trova, oscuramenti di finestre e la paura di non veder tornare a casa chi si ama. Alla fine, tutto sarà cambiato rispetto alla quiete iniziale (L’ultimo volume si intitola appunto “All Change”- Tutto cambia), ma quel che resterà immutato è il senso di appartenenza alla famiglia come valore fondamentale (nonostante tutto quel che può succedere).

Le ultime pagine vedono infatti i protagonisti che per un’ultima volta si ritrovano tutti (o quasi…)  a Home Place per festeggiare il S. Natale, e la saga si chiude lasciando il lettore così, improvvisamente orfano, dopo circa 3.000 pagine di emozioni. Sono stata  comunque  felice di sapere che i diritti della saga dei Cazalet sono stati acquisiti per la futura realizzazione di una nuova serie tv, spero di vederla presto  in Italia.

Ho amato molto il modo con il quale la Howard è riuscita a descrivere i sentimenti, le dinamiche familiari, e come ha saputo cogliere il punto di vista di ciascuno dei personaggi, nessuno escluso (nel quinto volume troverete addirittura alcune righe riportanti il pensiero di un minuscolo topolino).

Ho acquistato i libri man mano che venivano pubblicati da Fazi e, arrivata all’ultimo volume, l’ho tenuto per un po’ sul comodino per farlo “durare di più”. Una volta aperto però, l’ho letteralmente divorato e finito in meno di una settimana.

Ora non mi resta che leggere gli altri libri della Howard, compresa la sua biografia, e  ogni tanto tornerò a rileggere qualche riga della Saga per ritrovare i miei vecchi amici Cazalet….

(5 volumi pubblicati da Fazi Editore: Gli anni della leggerezza, Il tempo dell’attesa, Confusione, Allontanarsi, Tutto Cambia)

Testo di Laura Bozza 
(pubblicato su gentile concessione dell'autrice)

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